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I Monumenti di Matino

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MONUMENTO AI CADUTI
Come segno di gratitudine a tantissimi giovani caduti eroicamente sul campo di battaglia per l'ideale di un Italia libera ed unita, lo Stato italiano invitò, immediatamente dopo al 1918, tutti i comuni ad erigere un monumento in memoria e onore dei propri cittadini morti in guerra. Non mancò in proposito la buona volontà, anzi l'entusiasmo dei matinesi. Nello stesso periodo si stava procedendo ala costruzione dell'edificio scolastico e si progettò la costruzione di due altre opere nello spazio antistante a tale edificio: Piazza Umberto I e per l'appunto il Monumento ai caduti. Nel 1929 quest'ultimo veniva eretto in forme di obelisco avente alla base un edicola molto suggestiva, sulle cui pareti si possono leggere i nomi di 124 matinesi che si erano immolati per la patria; il tutto affiancato da due grosse bombarde prese agli austriaci ed ora sistemate ai lati del monumento.Rimaneva da sistemare il vasto spazio che si estendeva intorno al monumento tra via Roma e l'edificio scolastico. Conveniva spianare qualche dosso e riempire qualche pendenza, allo scopo di ottenere un immenso ed ordinato spiazzale: Piazza Umberto I. Più tardi, negli anni cinquanta, il piazzale fu trasformato in giardini pubblici, creando all'interno dell'abitato un oasi di verde. Tutta la zona fu delimitata da una balaustra in carparo locale e, all'interno, secondo un appropriato disegno vennero formate delle aiuole, piantati numerosi cedri e tanti lecci dalla folta chioma e palme

CIMITERO
Il portico di ingresso è impostato alla maniera barocca con due colonne doriche per ogni lato e con una lunga architrave che fa da trabeazione: quest'ultima è fregiata con una decorazione molto significativa e sommontata da tre sculture. Al centro dell'architrave c'è la clessidra, indice del tempo; ai due lati è rappresentata la gloria umana con tiare di papa, mitre di vescovi ed elmi di guarrieri, tutti ragiunti dalla falce inesorabile della morte; nella parte inferiore si vedono due serpentelli, uno reca in bocca la mela del peccato, l'altro girato su se stesso si morde la coda. Lo sfacelo della morte è rimediato dal Cristo risorto ( la statua ad di sopra del portico) che scuote dal sonno Adamo ed Eva raffiguranti nelle statue laterali