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Benvenuti nella città di Matino

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Matino e una cittadina posta a sud di Lecce da cui dista 38 Km; Lontana 10 km da il mar Ionio e 13 da Gallipoli. Si allunga tra Parabita e Casarano con i quali tende a congiungersi.
La sua altezza dal livello del mare va da un minimo di 76 metri ad un massimo di metri 180. Il territorio occupa una superficie di circa 30 kmq. L'abitato giace sul versante occidentale del tratto più suggestivo della serra di S. Eleuterio che gli fa da spalliera. Il primo nucleo di case e sorto e poi sviluppato fra due grandi canali che si stringono in un abbraccio naturale l'antico borgo.

Il canale di tramontana nasce in quel punto preciso della serra dove ora si vede la recente costruzione del " Villaggio del Fanciullo" e si sprofonda quasi d'improvviso.

A chi contempla dall'alto esso mostra il suo aspetto selvaggio, possente e pauroso ma sempre affascinante: le sponde maestose sono caratterizzate ora da bruschi precipizi ora da graduali scoscese vagamente ricoperte da carrubi, oleastri e altre piante selvatiche.

Data la sua figura imponente e grandiosa e stato giustamente col termine espressivo " Universo".

Il secondo canale, intitolato "Reale" e' situato a scirocco dell'antico paese, consiste in una profonda spaccatura trasversale nella roccia che farebbe pensare, per alcuni aspetti, all'alveo di un fiume primordiale. Non a caso la grotta di S. Ermete, probabilmente stazione di uomini preistorici, è situata a pochi metri da questa notevole fenditura della terra.

In una vasta zona di cripte e tracce di civiltà antichissime, l'origine della cittadina è documentata in epoca medioevale come casale, col nome di San Giorgio per la protezione del santo dalle incursioni saracene. Nel periodo bizantino il casale apparteneva alla contea di Nardò. Nel 1192 fu barone di Matino Filippo De Persona; in epoca angioina vi dominò il barone Giovanni di Tillio. Nel XVI secolo appartenne ai Marchesi del Tufo, che vi costruirono un castello per uso residenziale. Degna di nota è la chiesa del Crocifisso. Secondo la leggenda nelle vicinanze della città fu sepolto Archita - il filosofo pitagorico nativo di Taranto - perito in un naufragio. Ha dato i natali al pianista Eriberto Scarlino, direttore del Conservatorio "Verdi" di Alessandria d'Egitto e docente presso il Conservatorio di Firenze.

L'agro è zona di produzione di vini Doc: il Matino rosso e il Matino rosato, ricavati dai vitigni Negro amaro, Malvasia nera e Sangiovese. Il ramo economico più importante è quello manifatturiero: circa 250 aziende, con quasi 2.000 addetti. Le ditte individuali sono più di 400, le società di persone una quarantina, le società di capitali 51. Il comparto più diffuso, vera ossatura del sistema industriale, è quello dei calzaturifici e delle confezioni che in gran parte hanno carattere artigianale, e che da soli hanno oltre 1.500 addetti. Gli altri comparti presenti vanno dall'alimentare, alla meccanica, al legno, alla carpenteria, al vetro e all'editoria.

Le aziende manifatturiere rappresentano oltre un terzo del totale aziende e il 62% degli occupati. Le attività artigiane sono cospicue e diffuse soprattutto nel comparto dominante.

Gli altri rami economici importanti sono il commercio e le costruzioni, ai quali è addetto rispettivamente il 9 e il 16 per cento della popolazione. Il commercio, con le sue oltre 300 aziende, rappresenta il 40% delle imprese e il 14% degli addetti ai settori non agricoli. Nel terziario dei servizi lavora il 23% della popolazione attiva. Nella pubblica amministrazione sono occupate circa 300 persone. Dal punto di vista dell'occupazione e del ricambio aziendale, la città mostra buoni livelli di crescita nelle attività industriali. L'occupazione generale e quella giovanile sono fra le migliori della provincia e della regione. Il livello d'istruzione è mediamente fra i migliori del Salento. La composizione socioeconomica della popolazione mostra, rispetto alla media salentina, un'elevata incidenza dei lavoratori dipendenti e una bassa delle casalinghe, per effetto dell'alto impiego di manodopera femminile soprattutto nel ramo manifatturiero.

Tratto da: MATINO, storia e cultura popolare di Tommaso Leopizzi